Funerale Ortodosso

La tradizione e religione ortodossa onora i morti attraverso molteplici cerimonie che vanno a svolgersi nei successivi 40 giorni dalla morte. In particolare, il terzo, nono e quarantesimo giorno sono date importanti per il lutto. Questo perché, il culto ortodosso ritiene che l’anima lasci il corpo il terzo giorno, lo spirito il nono e che il corpo cessi definitivamente di esistere al quarantesimo giorno. Poiché la religione ortodossa prevede la ricongiunzione del corpo con la Terra, è assolutamente proibito effettuare riti funebri alternativi alla sepoltura (come la cremazione, esplicitamente proibita). Anima e corpo, secondo la religione, sono strettamente legati al Giudizio Universale.

funerale ortodosso

Preparazione al rito funebre ortodosso

Come già accennato, i primi 3 giorni sono fondamentali per la preparazione all’estremo saluto al defunto. Ci sono tre principali passi da seguire per preparare la salma al passaggio verso l’aldilà.

  1. Il corpo deve essere lavato accuratamente con un bagno caldo al fine di ripulirlo, simbolicamente, da tutti i peccati terreni;
  2. Deve essere vestito di bianco e con abiti fatti a mano, rappresentanti la purezza. In più è importante la cintura intorno alla vita, la quale simboleggia la risurrezione al Giudizio Universale;
  3. La salma viene lasciata a bara aperta nella residenza di famiglia o all’interno di un ambiente di proprietà dell’impresa funebre.

La veglia

La notte prima del funerale ci si riunisce intorno alla bara per vegliare il defunto e iniziare il processo di lutto. Questo consisterebbe in un momento di preghiera – il primo Panikhida – e successivamente la lettura ad alta voce di salmi dal Libro dei Salmi che proseguirà per tutta la notte fino al funerale il mattino successivo. Tuttavia, si tratta di una tradizione antica, difficilmente eseguita nei riti funebri ortodossi attuali.

Funerale Ortodosso e sepoltura

Il terzo giorno è dedicato al servizio funebre e alla sepoltura del corpo. Questo viene tenuto all’interno di una chiesa rigorosamente ortodossa, dura dai 40 ai 60 minuti ed è centrato intorno a un inno cristiano della Divina Liturgia, il Trisaghion. Qui, tutti i parenti, amici e conoscenti sono vestiti di nero, grigio o con abiti da cerimonia funebre. Subito dopo la cerimonia, il rito prosegue con la sepoltura.

La bara portata sulle spalle per tutta la strada fino alla tomba all’interno del cimitero. Dopodiché viene consumato il Koliva, piatto tradizionale fatto con grano bollito misto a miele.

La cura dell’anima

La tradizione funeraria ortodossa si basa sul trasporto costante del corpo del defunto al fine di impedire all’anima di ritardare il passaggio verso l’aldilà ritrovando la strada di casa. Allo stesso modo, come accennato all’inizio, un’altra fase importante del lutto è quella che avviene nel corso dei primi 9 giorni dal decesso. In questo lasso di tempo, lo spirito (non l’anima) dovrebbe tornare a casa.

Questo fa sì che esistano diversi riti legati a questa tradizione funebre: come lasciare fuori dalla porta di casa cibo, acqua e vodka nel rispetto dello spirito. Una volta giunti al quarantesimo giorno, l’anima del defunto avrà ricevuto il suo giudizio per passare all’aldilà.

Come si chiama la messa ortodossa?

La messa ortodossa è anche conosciuta come Divina Liturgia o Eucaristia. La liturgia della messa ortodossa segue un ordine e una struttura specifici.

Infatti, solitamente, il sacerdote e i diaconi si preparano nel santuario della chiesa, mentre i fedeli si radunano nell’aula principale. La liturgia inizia con l’ingresso solenne del sacerdote e dei diaconi, i quali portano l’icona di Gesù Cristo. Prima dell’inizio ufficiale della messa, il sacerdote prepara il pane e il vino per l’Eucaristia nella parte anteriore dell’altare. Questo rito è chiamato Proskomedia, ovvero Liturgia delle Catecombe.

La messa procede con la lettura di brani selezionati dalla Sacra Scrittura. Si leggono passaggi dall’Antico Testamento, dagli Atti degli Apostoli, dalle Epistole di San Paolo e dai Vangeli. Al termine di ogni lettura, viene recitato un salmo.

Dopo le letture bibliche, il sacerdote può offrire un’omelia o un insegnamento spirituale ai fedeli, spiegando e applicando i messaggi delle Sacre Scritture alle loro vite. La liturgia dell’Eucaristia è poi la parte centrale della messa ortodossa. Il sacerdote prega per la consacrazione del pane e del vino, riconoscendoli come il Corpo e il Sangue di Cristo. I fedeli partecipano alla preghiera silenziosa e, alla fine, ricevono l’Eucaristia, il Corpo e il Sangue di Cristo, mediante una piccola porzione di pane e un po’ di vino consacrato.
Dopo aver ricevuto l’Eucaristia, i fedeli recitano preghiere di ringraziamento e partecipano a ulteriori liturgie.

La messa si conclude con una preghiera finale chiamata Dismissal. Il sacerdote benedice i fedeli e li congeda con una benedizione finale.

Come si svolgono i funerali ortodossi?

Il rito funebre ortodosso segue una liturgia specifica che riflette la fede e le tradizioni della Chiesa ortodossa. In particolare, prima del funerale si tiene una veglia funebre o un servizio commemorativo presso la chiesa o la casa del defunto. Durante la veglia, vengono recitate preghiere, letture bibliche e canti. Il giorno del funerale, invece, il corpo del defunto viene portato in chiesa in un feretro aperto. La processione può essere accompagnata da canti e preghiere. In alcuni casi, il feretro può essere portato in spalla da parenti o amici.

Una volta giunti in chiesa, viene celebrata la Liturgia dei defunti, durante la quale vengono recitate preghiere, letture bibliche e inni che si concentrano sulla speranza nella risurrezione e sulla vita eterna.

Il sacerdote pronuncia un’omelia in cui parla della vita del defunto e offre conforto spirituale alla famiglia e, dopo la liturgia, la processione si sposta verso il luogo di sepoltura. Il sacerdote, intanto, benedice la tomba e pratica l’incensazione del feretro. Dopo il funerale, la famiglia e gli amici possono organizzare un pasto o una riunione in ricordo del defunto. Questo momento di condivisione offre sostegno e consolazione reciproci.

Cosa c’è dopo la morte per gli ortodossi?

Secondo la dottrina ortodossa dopo la morte c’è la separazione dell’anima dal corpo. L’anima entra quindi in uno stato di transizione noto come “stato post-mortem” o “stato intermedio”. Durante questo periodo, essa si incontra con la presenza di Dio e affronta un’esperienza individuale che può variare in base alle azioni svolte durante la vita terrena.

Gli ortodossi credono che Dio sia misericordioso e giusto, e che giudica ogni anima con amore e giustizia.

La Chiesa ortodossa crede anche nella possibilità di purificazione e trasformazione dell’anima dopo la morte attraverso il processo noto come “purificazione post-mortem” o “purgatorio”. Questo processo non è considerato un luogo di tormento, ma piuttosto un’opportunità per l’anima di essere preparata alla comunione eterna con Dio. Infine, gli ortodossi credono nella risurrezione dei morti.

Perché quando una persona muore si coprono gli specchi?

Coprire gli specchi quando una persona muore è una pratica tradizionale in alcune culture e tradizioni, inclusa la cultura ortodossa. Coprire gli specchi è infatti considerato un gesto di rispetto per il defunto. A tal punto, chi pratica questa religione crede che l’anima possa apparire negli specchi, e coprendoli si evita che essa sia trattenuta o confusa dalla propria immagine riflessa.

Alcune credenze popolari associano gli specchi anche con la magia e gli spiriti, dunque, oscurandoli, si evitano influenze indesiderate che potrebbero danneggiare l’anima del deceduto. Alcune interpretazioni religiose sostengono infine che gli specchi riflettano la vanità e l’attaccamento alle cose terrene. Coprirli in occasione della morte di un caro può essere un modo per sottolineare l’importanza di concentrarsi sulla spiritualità e sull’eternità, piuttosto che sull’aspetto fisico o sulla materialità.

Quanto dura un funerale ortodosso?

La durata di un funerale ortodosso può variare a seconda delle circostanze specifiche e delle tradizioni locali, ma, in media, la liturgia dei defunti dura circa un’ora e mezza, per poi passare alla fase di sepoltura, in tempi di circa 30 minuti ulteriori.

La durata dipende comunque da diversi fattori, come il numero di preghiere, letture e inni che vengono recitati durante il servizio funebre, nonché dalla partecipazione della famiglia e degli amici presenti.

È importante notare che il funerale ortodosso è un’occasione per la comunità di condividere il lutto e la preghiera insieme, mentre si commemora il defunto e si esprime la speranza nella risurrezione e nella vita eterna.

Come ci si veste per un funerale ortodosso?

Per un funerale ortodosso è appropriato vestirsi in modo sobrio e rispettoso, tenendo conto delle tradizioni e delle norme culturali locali. È consigliabile indossare colori scuri, come il nero o tonalità scure di grigio, blu o marrone, e si dovrebbe optare per abiti formali.

Gli uomini possono indossare abiti o completi, mentre le donne possono optare per vestiti o tailleur sobri.

In alcune tradizioni ortodosse, inoltre, può essere appropriato che le donne coprano la testa con un velo o un foulard durante la visita alla chiesa o al cimitero. Tuttavia, ciò dipende dalle consuetudini specifiche della comunità o della famiglia coinvolta.

Come si svolge un funerale rumeno?

Il funerale rumeno è caratterizzato da una serie di rituali e tradizioni che riflettono la cultura e la religione ortodossa tipica della Romania.

La prassi segue solitamente le regole del funerale ortodosso sopra descritte, ma è comune che, dopo la sepoltura, la famiglia del defunto organizzi un pranzo funebre a casa o in un luogo designato.

Questo momento offre l’opportunità per parenti, amici e membri della comunità di condividere il momento della morte e offrirsi conforto reciprocamente.

Per info o richieste

CONTATTACI




    Contattaci su WhatsApp